
Gli abitati delle comunità Neolitiche della valle del Nilo, soprattutto nel Sudan centrale, ci sono giunti, purtroppo, in pessimo stato di conservazione e molte delle osservazioni che noi oggi possiamo fare su queste società vengono dagli scavi delle necropoli, numerose e abbastanza ben conservate. É grazie a questi contesti che si sta riuscendo a ricostruire molti degli aspetti sociali ed economici di queste comunità.
I bovini, per esempio, non sono solo mezzo di sostentamento ma assurgono a vero simbolo di distinzione di alcuni segmenti sociali in ciascuna delle comunità locali. Nelle sepolture i bucrani vengono deposti in numero conforme all’importanza sociale dell’individuo insieme ad un ricco corredo che può comprendere vasi, teste di mazza e palette per polverizzare minerali che venivano usati come pigmenti per la decorazione di oggetti e del corpo umano, bracciali in avorio d’elefante o d’ippopotamo, contenitori realizzati da corno di rinoceronte, perline in amazzonite, corniola e agata.
Nel cimitero di Al Khiday 2 (16D4) per il momento non sono state individuate sepolture Neolitiche con bucranio. Il corredo di quelle più ricche comprendeva vasi finemente decorati, con linee incise orizzontali o linee impresse semicircolari in un motivo a festoni, pendenti in uovo di struzzo o in conchiglia, dei piercing, detti lip-plugs (per le labbra) o anche ear-plugs (per le orecchie), o, ancora, palette in arenaria.
Questi materiali sono identici a quelli individuati per la prima volta nel sito di Shaheinab, localizzato a nord di Kartum, da A.J. Arkell, e sono caratteristici del Neolitico Antico del Sudan Centrale.